Update by MIGUEL & NICCO
Torino-Lanslebourg
Il gran giorno è oggi: si valica il confine, si scavalcano le Alpi, si affronta la salita piu dura del viaggio, affrontiamo finalmente la fatica maggiore.
La mattina la Provvidenza si presenta sotto forma di splendido sole cocente, non una nuvola in cielo, e le montagne che ci aspettano le vediamo dal balcone di casa.
Non nascondo che abbiamo dormito poco per l'ansia di affrontare questa giornata, così emozionante e dura, tanto che alle 8 eravamo già svegli nel letto a fissare il soffitto. Quando c'è una prova dura che ti aspetta non puoi startene lì a dormire..
Un paio d'ore e siamo a Susa, pranzo, caffè, borracce piene. Poi si parte.
La strada è chiusa alle auto per frana, siamo praticamente solo noi ad affrontarla, e questo rende l'ascesa ancora più romantica, quasi un fatto personale. Non è una sfida, non è una gara, non c'è premio in palio, non c'è agonismo nelle nostre vene, è solo una promessa da mantenere. Forse piu difficile di una gara, dove puoi buttare nelle gambe la rabbia, la competizione, l'aggressività sportiva: questa è una promessa con noi stessi, la promessa di arrivare fin lassù senza mollare, per dimostrarci di saper piazzare un traguardo con la testa ed avere il cuore grande abbastanza da superarlo. Bisogna avere abbastanza incoscienza da farsi una promessa, e iniziare la prima pedalate, e sufficiente maturità, pazienza, coscienza, conoscenza di sè, e passione, per arrivare a fare l'ultima pedalata e poter guardare l' Italia e la Francia solo voltando lo sguardo. E così è stato. Ce l'abbiamo fatta.
Lungo la salita penso a tutto quello che mi può dare carica e che mi può distrarre dall'orrendo bruciore delle gambe che si fa sempre piu forte, ma non mollo. La musica ci aiuta a superare qualche strappo, le marmellate di lampone fanno il resto, ma quando si intravede la diga del lago non serve piu niente, ormai il traguardo è in vista e il dolore diventa piacere, piacere fisico di una conquista sudata, voluta, preparata per mesi. E' il primo bacio dopo mesi di corteggiamento, e da qui tutto ciò che segue è senza fatica, necessario come respirare.
Siamo in vetta. Ho le lacrime agli occhi (per il vento freddo che sferza). La bellezza del panorama, con i raggi di sole che filtrano tra le nuvole sul lago e sui pascoli verdi è resa ancora più bella dalla soddisfazione di avercela fatta, di averci creduto fino in fondo, anche quando nessuno pensava che ce l'avremmo fatta. Qualche foto, qualche impressione negli occhi di quello che è il grande traguardo, e si scende verso Lanslebourg.
Adesso sì che le gambe fanno male...
Nel pomeriggio di oggi 18 giugno i temerari hanno varcato il confine e sono entrati in Francia. La partenza questa mattina poco prima delle 11 da Torino. Dopo 45 Km di leggera salita sono giunti a Susa (500 m slm) dove hanno deviato sulla vecchia via Frangicena all’ombra della maestosa piramide del Rocciamelone (3587). La strada presenta ancora i segni delle frane che hanno devastato la valle, come buona parte del Piemonte, alla fine dello scorso mese di maggio. In 25 Km di dura salita sono arrivati alla Pyramide du Mont Cenis (2093) per poi giungere, dopo altri 6 km, al passo del Moncenisio (2081). Infine il sospirato riposo a Lanslebourg-Mont-Cenis avendo percorso 90 Km. Oggi il tempo è stato un gradevole compagno di viaggio, salvo qualche altra piccola scottatura solare.
Interpellati, telefonicamente, ci hanno dichiarato: “Non siamo stanchi. Siamo distrutti”
Alcuni amici residenti in zona ci hanno riferito che quei 25 Km di strada sono un duro ed ambito banco di prova per ciclisti provenienti da tutto il mondo che affrontano quella salita come un severo test sia per i loro muscoli sia per il proprio orgoglio.
Domani l’avventura prosegue con meta Chambery (270 m slm): speriamo che dopo tanta salita i temerari siano altrettanto bravi in discesa.
8 commenti:
"la vera storia dei temerari"....
Modena, Lagrangian Aerospace Center:
dagli ultimi avvistamenti satellitari risulta che il trio abbia incontrato sul loro cammino una bisarca.
Durante l'ascesa alla Pyramide du Mont Cenisi i tre sono stati attirati dal facile escamotage, come un assetato da un'oasi nel deserto.
Miguel, colpito da ustionante insolazione, pare che abbia tentato invano di scalare una paio di marce.
Si presume che vista l'impervia salita Miguel non si sia reso conto di aver raschiato il fondo del barile(ossia il rapporto più corto) . La rovinosa caduta ha causato il trasporto del ciclista a Lanslebourg-Mont-Cenis.
Forza Ragazzi
Grandi ragazzi!!!!
D'ora in poi è una passeggiata......
.....non ci credete mica vero???ahahahah!!
Un grosso in bocca al lupo a Miche ed ai suoi compagni di viaggio...tranquillo, tanto i francesi li abbiam battuti comunque!
Michele VG
@Matte: tu c'eri con me a fare quelle strade...e te li ricordi i continui saliscendi...speriamo solo di non diventare una delle sagome a lato della strada!!!
@Nicco:mi ricordo mi ricordo!!
Cmq fare quelle strade in bici credo sia uno spettacolo, mi ricordo piucchealtro un paesaggio fantastico!
Evviva i conquistatori del passo!!! :-)
Anche solo leggendo della vostra grande impresa ci si emoziona, posso solo immaginarmi cos'è stato viverla dopo averla preparata per mesi. Continuate così che andate forte sui pedali e con le vostre parole fate viaggiare anche anche noi!
Ormai siete leggenda!
P.S. Ve lo dicevo che le salite si fanno anche con le borse...
@ Mr Bombatomica:
ma sei sicuro che siamo un bel TRIO? :p
a presto a te e Domenico, pulite la casa, trovate delle coinquiline e fateci ridurre l affitto!
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